la vita nell'alto medioevo
[29], La guerra gotica aveva tuttavia devastato l'Italia. Nuove città del genere si trovano da Quntovic nelle Fiandre fino a Novgorod in Russia. Nel 1156-57 il re della più importante delle tribù slave, Pribizlao degli Obodriti, si convertì e divenne feudatario di Enrico il leone, duca di Sassonia. Nell'Alto Medioevo vi si trovavano una serie di principati attorno a varie città-mercato governate da principi-guerrieri. La struttura del monastero medievale: ricerca. Il potere pubblico, a causa della incapacità del re di convocare il popolo in battaglia contro i nuovi invasori, e a causa della incapacità delle autorità tradizionali di difesa delle comunità minacciate, andò frazionandosi nelle mani dei signori fondiari più intraprendenti, che si appropriarono dei titoli della tradizione germanica, dinastizzandoli, per conferire legittimità alla propria autorità. Sant'Agostino ottenne la conversione dei sovrani, riuscendo così a far ricostruire le antiche sedi episcopali (egli stesso divenne arcivescovo di Canterbury), a fondare monasteri e a favorire una cristianizzazione attenta nel rispettare gli usi locali. Il Medioevo è un periodo di circa 10 secoli che inizia con il crollo dell’impero romano d’occidente (476) e si conclude con la scoperta dell’America (1492), poco più di un millen- nio dopo. La penetrazione dei barbari fu facilitata dal generale spopolamento delle campagne e dal massiccio arruolamento di barbari come mercenari nell'esercito romano. Una nuova ondata si registrò nel IX secolo, con gruppi non numerosi ma molto agguerriti e affamati di preda, provenienti sia da est (gli ungari), ma anche, e questa fu una novità nel panorama europeo, da sud (saraceni) e da nord (normanni). La capitale longobarda era Pavia, dove risiedeva il re, mentre il territorio era amministrato da 35 o 36 duchi. Siamo ormai lontani dai fasti dell’impero romano, la penisola è stata logorata in lungo e in largo da mutamenti politico-sociali, continue invasioni, malattie e calo demografico, completano il quadro. Gli scambi erano quasi del tutto inesistenti, tuttavia viene valutato in modo piuttosto positivo il ruolo delle eccedenze della produzione fondiaria: nei villaggi o in centri più consistenti e di nuova formazione, erano frequenti piccoli mercati locali, dove lo scambio avveniva prevalentemente tramite il baratto, data la scarsità di moneta. La frase di San Paolo “per speculum in enigmater” (si vede la realtà attraverso uno specchio nel mistero), riassume la concezione di mistero della vita terrena, il quale si manifesta attraverso simboli da interpret… Nel 762 il nuovo califfo al-Mansur inaugurava una nuova epoca con una capitale appositamente fondata, Baghdad sul Tigri. Pressato dalle incursioni saracene e normanne Carlo fu costretto ad abdicare dall'aristocrazia franca che si rifiutava di obbedirgli, venendo imprigionato e senza alcun erede: nell'888 l'Impero carolingio vacillava già in profonda crisi.[80]. Il figlioletto Ottone III aveva appena tre anni, per cui l'Impero venne tenuto in reggenza da Teofane. Nell'Alto Medioevo, appositi capitoli di legge tutelavano boschi e foreste; celebre è il Capitulare de Villis emanato da Carlo Magno all'inizio del IX sec. Dopo un breve prevalere del Kent, prevalse la Northumbria; successivamente la Mercia. Nell'865 il khan bulgari, Boris I di Bulgaria, accettò di essere battezzato e venne fondata la Chiesa bulgara, assoggettata al patriarca di Costantinopoli, ma che sviluppò anche delle proprie caratteristiche nazionali. Invece non avevano scrupoli per la nobiltà ed i proprietari terrieri perché sottraevano loro il controllo delle terre e le relative rendite. I conti erano i più importanti tra i capi militari, ma erano presenti anche capi alla guida di contingenti più ridotti, come i millenari, centenari o decenari. Carlo Magno, figlio di Pipino il Breve, fu senza alcun dubbio il sovrano che segnò maggiormente l'epoca carolingia, per la longevità del suo regno, ma anche grazie al suo carisma, alle sue conquiste militari (riuscì ad estendere il regno dai Franchi a tutta la Gallia, eccetto la Bretagna, alla maggior parte della Germania, all'Italia (nel 774 depose Desiderio, l'ultimo re longobardo[67]) e alla Spagna) e alle sue riforme (nel campo dell'educazione, dell'economia, e l'inizio della restaurazione dello Stato). Si impegnò inoltre nella conversione dei popoli di religione ariana, come i visigoti (nel 587 con re Recaredo) e i longobardi (all'inizio del VII secolo con Teodolinda e re Agilulfo), ma soprattutto inviò in Inghilterra sant'Agostino, monaco benedettino, a evangelizzare gli anglo-sassoni ancora pagani. Il regno degli Ostrogoti di Teodorico ebbe inizio nel 493, con la sconfitta degli Eruli di Odoacre, con l'approvazione dell'imperatore Zenone. Scelse come capitale Lutetia, poi chiamata Parigi, a conclusione del processo culminato verso il 490. In Borgogna non esisteva una forte radice etnica come in Francia o in Germania, per cui emerse meno sul profilo europeo. [1], Il regno dei Burgundi venne cancellato dai Franchi nel 534 con la vittoria di Autun, mentre i Vandali stanziatisi nel Nordafrica vennero sconfitti da Bisanzio nel 535.[2]. I successori politici di Maometto, i califfi, avviarono una fortunata e rapida espansione territoriale, che seppe sfruttare le debolezze dei due colossi dell'Impero bizantino e persiano sasanide, i quali guardavano ai beduini come a una minaccia tradizionalmente innocua. Questa forma solitaria di monachesimo fu ispirata da importanti figure della religione cristiana, come San Giovanni Battista, il Profeta Elia e lo stesso Gesù che trascorse del tempo nel deserto. [79], Con la morte di Lotario si avvicendarono sul trono gli altri due fratelli Ludovico il Germanico e Carlo il Calvo, per poi vedere l'ascesa di Carlo il Grosso, figlio di Ludovico il Germanico. [65], Pipino, assodata la disponibilità del papa che proprio in quegli anni era in cerca di alleati contro la minacciosa espansione dei Longobardi verso Roma, fece rinchiudere il suo signore Childerico III, e si proclamò alla testa del regno al suo posto. Dal VII al XV secolo si parla ormai abbastanza diffusamente nella storiografia di impero bizantino, piuttosto che di Impero romano d'Oriente: con l'epoca di Eraclio si assistette al definitivo tramontare delle mire di controllo sulla parte occidentale dell'Europa e del Mediterraneo, inoltre le organizzazioni statali e territoriali prendono tutti nomi greci (non più provinciae, ma nemmeno l'Imperatore era ormai più imperator, ma basileus). La situazione all'inizio del X secolo si presentava particolarmente grave, per la polverizzazione del potere a fronte delle pericolose minacce esterne causate dalle frequenti invasioni degli ungari. Inoltre tra XI e XII secolo il feudalesimo ridusse la libertà di caccia e pesca, distanziando sempre maggiormente l'alimentazione dei ceti subalterni da quella dei ceti dirigenti. Seguirono i Vandali, che dopo aver attraversato la Gallia si stanziarono in Spagna e in seguito, sotto la pressione dei Visigoti, in Africa del Nord, dalla quale a bordo di imbarcazioni compirono scorrerie nelle grandi isole del Mediterraneo e saccheggiarono di nuovo Roma nel 455. L'espansionismo dei barbari si stabilizzò in gran parte dell'Europa anche se quello vichingo si protrasse in larga misura nell'Europa settentrionale. Il regno di Clodoveo si frammentò tra gli eredi, secondo le usanze del tempo che consideravano le conquiste territoriali alla stregua del patrimonio personale di beni mobili. [77], I più importanti autori contemporanei (e vicini) a Carlo Magno sono ricordati prevalentemente per opere storiche: Eginardo, scrisse un’importante (e anche l'unica) biografia di Carlo, la Vita Karoli, in cui il sovrano è tratteggiato prevalentemente secondo la tradizionale regalità germanica; e Paolo Diacono, longobardo, che fu autore dell'Historia Langobardorum, opera fondamentale per la storia del regno longobardo. Tra il 695 e il 717 ci fu un periodo tumultuoso, in seguito alla fine del potere della dinastia eracliana, con ben sei basileis (quindi forte instabilità), guerre civili e repressioni. Erano i migliori fabbri dell'Occidente e i loro spadoni lunghi e pesanti presero il posto delle lance e delle spade corte. Nel VII secolo il prestigio dell'abbazia di Iona faceva propendere per l'egemonia sulle isole britanniche della Chiesa irlandese, diversa da quella di Roma per varie caratteristiche liturgiche, disciplinari e culturali.[17]. Un membro della casa omayyade però riuscì a fuggire nella Penisola iberica e a fondare il nuovo emirato di al-Andalus, con capitale Cordova, che riuscì a imporre la propria egemonia su buona parte della Penisola, tanto che nel 929 ‘Abd al-Rahman III assunse il titolo di califfo.[62][63]. Una prima crisi dell'Islam si ebbe tra il 656 e il 661 quando ʿAlī ibn Abī Tālib, cugino e genero di Maometto, insorse contro il califfo ʿUthmān, fondatore della dinastia omayyade. Si trattava di una produzione che aveva per oggetto la vita e le azioni miracolose dei santi. Papa Alessandro II legittimò la conquista di Guglielmo, però questa legittimazione sottintendeva la concessione in feudo al re e ai suoi eredi da parte del pontefice. Inoltre, i processi di ricomposizione tra due membri della comunità, in seguito ai reati, ovvero alla violazione delle norme vigenti, non avvenivano attraverso il ruolo attivo di un'autorità pubblica che garantiva essa stessa la giustizia, bensì la corte di giustizia, presieduta da un'assemblea di liberi, vigilava sul corretto svolgimento della ricomposizione. Questi mantenevano le funzioni tradizionali dell'età merovingia: presiedevano l'assemblea dei liberi, esercitavano la giustizia e riunivano sotto il loro comando la comunità di liberi in caso di guerra. Grazie ai suoi successi, i duchi tedeschi decisero di eleggere dopo di lui suo figlio Ottone, che continuò l'opera paterna battendo definitivamente gli ungari sul fiume Lech nel 955 (battaglia di Lechfeld): gli sconfitti furono convertiti al cristianesimo e vennero fatti insediare sul medio corso del Danubio, dando origine a un regno che da essi prese il nome di Ungheria. Sconfitto, fu costretto a ritirarsi nel monastero di Fruttuaria, dove morì nel 1014. Mediante una lenta conquista, prolungatasi per tutto il secolo e completata nel 902 con la caduta di Taormina, gli Arabo-Berberi d'Ifrīqiya si insediarono stabilmente in Sicilia, sostenuti con una consistente immigrazione dal Nordafrica e da una riuscita opera di islamizzazione delle popolazioni isolane, soprattutto nella zona occidentale dell'isola. Con la caduta dell'Impero romano d'Occidente le terre della Venetia et Histria vennero invase a più riprese da diverse popolazioni germaniche organizzate: parte transitarono, come gli Unni, parte vi si fermarono, come i Goti e i Longobardi, sostituendosi alla nobiltà locale precedente e venendo in breve tempo culturalmente assorbite nella numerosa popolazione storica. L'unica rivalsa che Costante II e Costantino IV Pogonato ottennero fu la formale sudditanza all'Impero da parte dei re slavi. Nonostante Giustiniano avesse preso con la Prammatica Sanzione provvedimenti per contrastare gli abusi degli esattori imperiali in Italia, essi continuarono ad essere commessi. Nel VI secolo, la Penisola arabica era abitata, nelle sue aree centrali e settentrionali, da tribù nomadi indipendenti mentre in quelle meridionali erano attive, sotto il nome di Himyariti (i latini homerites), gli eredi dei grandi regni sabei, del Hadramawt, del Qataban, di Awsan e dei Minei, tutte culture sedentarie estremamente progredite nelle conoscenze idrauliche e assai attive fin dal secondo millennio a.C. nel commercio dei cosiddetti "aromata", fra cui il famoso incenso, assai richiesti in area mediterranea, mesopotamica e iranica. Suo fratello Ruggero, ispirandosi alla Reconquista spagnola, decise allora di tentare di scalzare l'egemonia saracena in Sicilia, riuscendoci con successo tra il 1061 e il 1094. Tutto ciò moltiplicò le corti dando nuovo respiro all'economia (in grado ora d'investire sul posto e di non essere costretta ad arricchire il solo centro dell'impero), oltre che alla scienza e alle attività culturali in genere grazie a una vivace committenza da parte dei vari sovrani. In tal senso, i continui capitolari del re, e gli appelli inviati tramite i suoi emissari, i missi dominici, erano indirizzati ai conti nella necessità di richiamarli al rispetto delle consuetudini nelle loro proprietà.[74]. Come erano le loro case? Egli accettò comunque il compromesso di mantenere il santuario della Kaʿba, integrandolo nella spiritualità islamica. Gli spostamenti di lungo raggio ormai si facevano preferibilmente per via fluviale e marittima. La risposta di Costantinopoli dopo il 476 ai nuovi regni barbarici fu duplice: da un lato gli imperatori volevano mantenere i diritti teorici su tutto l'impero, quali legittimi successori dei Cesari; dall'altro lato essi erano ormai disinteressati al vasto territorio occidentale ormai impoverito e decentrato, che non valeva l'enorme dispendio di mezzi che sarebbe stato necessario per riconquistarlo. Sul piano militare organizzò una sorta di milizia territoriale di contadini-soldato (gli stratiotai) simili ai soldati limitanei romani presso il limes romano: ogni stratiota in cambio di un appezzamento di terreno trasmissibile ereditariamente doveva provvedere alla difesa militare della zona. Le resistenze degli slavi vennero sconfitte solo con un continuo martellamento dei tedeschi. La scelta spostava notevolmente il baricentro dell'impero verso est ed era un'aperta rivalsa contro la corte degli omayyadi, troppo ispirata a Bisanzio. Basso Medioevo o "tardo Medioevo", un periodo intermedio, che vede lo sviluppo di forme di governo basate su signorie e vassallaggio, con la costruzione di castelli e la rinascita della vita nelle città; poi un crescente potere reale e la rinascita di interessi commerciali, specie dopo la peste del XIV secolo. [58][60] Nel 734 infatti veniva presa Avignone e contemporaneamente veniva saccheggiata Arles. AVVISO: Questo sito utilizza cookie di profilazione di terze parti per fornirti servizi in linea con le tue preferenze. I suoi successori non seppero mantenere l'equilibrio creato ed alla fine di alcune lotte emerse una nuova dinastia, quella dei Plantageneti, guidata dal conte d'Angiò Enrico II. Dopo la conversione Clodoveo chiese ad Anastasio la dignità consolare, che ottenne ("proconsole") con le insegne relative. Entro il 705, il "lontano Occidente" del Marocco era in mano agli arabi e si iniziava il lento e faticoso processo di islamizzazione delle popolazioni berbere. L'esperienza monastica aspirava al raggiungimento di un modello di vita cristiana condotta secondo una regola estremamente rigida, nella penitenza, nell'isolamento dal mondo, nelle preghiere e in un radicalismo religioso del tutto nuovo: questo nasceva sia dall'esigenza di una coerente imitazione di Cristo, sia in un percorso di salvezza immediato. Papa Stefano II si recò in Francia per chiedere il supporto di Pipino, che ricevette con la nomina per sé e per i suoi figli a patrizi romani (cioè protettori di Roma), ed inviò i suoi eserciti in Italia nel 754 e nel 756, sconfiggendo le truppe di re Astolfo dei Longobardi, riconquistando le terre bizantine dell'Esarcato di Ravenna e della Pentapoli, territori che erano finite sotto la mano del re longobardo Astolfo: si tratta di un'area che va dalle città di Forlì e Ravenna fino ad Ancona. La vita dei contadini nel Medioevo La suddivisione del lavoro: All'interno delle famiglie contadine ognuno aveva delle mansioni specifiche, anche se la divisione dei ruoli tra i familiari non era rigida. La pausa giovò solo al re danese, che la sfruttò per assoldare mercenari con i quali mosse l'attacco definitivo nel 1015. Ma nella pratica la sacralità del papa compensò la fine della sacralità della dinastia merovingia, inoltre la presenza di un imperatore "eretico" (iconoclasta) come Leone III sul trono di Bisanzio causava un vuoto di potere che il papa aveva già manifestato di volersi arrogare (nacque proprio in quegli anni il documento falso della Donazione di Costantino). l'espansione islamica si andava esaurendo per la fine della spinta e per la stanchezza verso il continuo stato di guerra. Di solito ebbero la meglio gli scandinavi, ma i nuovi centri, alcuni dei quali oggi difficili da individuare, declinarono a partire dall'XI secolo, forse per l'agguerrita concorrenza commerciale tedesca. Maggioritario rimase comunque l'elemento latino e greco; e non si deve trascurare il ruolo delle comunità ebraiche, che abbandonarono l'isola solo molti secoli dopo, per disposizione spagnola. Dopo aver sconfitto Berengario entrò nella capitale Pavia, sposò Adelaide e si cinse della corona italiana nel 951, legandola a quella dell'Impero romano-germanico. [21] Belisario si trovò quindi in disaccordo con Giustiniano sul cosa fare con i territori riconquistati: l'imperatore voleva lasciare che gli Ostrogoti governassero uno stato tributario a Nord del Po, mentre Belisario preferiva fare dell'Italia un territorio imperiale romano. [53], Durante l'epoca omayyade si continuarono le conquiste: in Oriente si arrivò fino all'Indo Kush ed al lago di Aral con la conquista di Kabul e Samarcanda; in Occidente venne conquistata tutta l'Africa del Nord (il Maghreb, dal 647 al 663) fino alla Penisola iberica. ʿAffān e Abū Bakr, mentre solo verso la fine del decennio successivo iniziò a predicare in pubblico una rivelazione monoteistica. L’Italia nell’Alto Medioevo Dai barbari a Carlo Magno. Certamente, nel periodo carolingio, l'elemento più rilevante, rispetto al quadro desolante dei due secoli precedenti, sembra limitarsi ad una riorganizzazione della produzione agricola nella nascita della villa classica carolingia: le vie di comunicazione sono sempre prive di manutenzione, e le vie fluviali e marittime sono privilegiate. Nel frattempo nel meridione d'Italia si assistette alla nascita di una monarchia, quella dei Normanni, che, stabilitisi ormai in Normandia dalla Scandinavia, vedevano angusto il proprio territorio e cercavano sbocchi di espansione. Nel 655 la battaglia navale lungo le coste della Licia ruppe la tradizionale supremazia bizantina in mare, con una disastrosa sconfitta delle 500 navi capitanate dallo stesso basileus Costante II.[52]. Seguirono numerose altre visioni, ritiri spirituali, voci che gli parlavano. Inoltre il re, per indebolire la grande aristocrazia feudale, si avvicinò alla piccola aristocrazia ed ai nascenti ceti medi delle città, in cerca di protezione contro i soprusi e di una maggiore libertà che favorisse i commerci. Grazie a tali traduzioni l'Europa occidentale e centrale (che aveva quasi del tutto cancellato il ricordo del retaggio culturale espresso nell'antichità classica in lingua greca) tornò in possesso di opere da tempo trascurate e a rischio di totale oblio. [61] Nel 737 gli Arabi arrivarono a saccheggiare la Borgogna, dove prelevarono un'enorme quantità di schiavi da portare in Spagna. Per questo i musulmani talora dettero vita a insediamenti stabili che potessero fungere da basi e sostenere le loro azioni militari nell'entroterra e sui mari (in particolare si ricordi la base sul Garigliano, o del Traetto). Le curtes erano articolate in base ad una distinzione tra la terra direttamente gestita dal proprietario fondiario attraverso manodopera servile direttamente alle sue dipendenze, la pars dominica (terra del dominus), e la terra data in concessione ai coloni, la pars massaricia. Già nel VI secolo la cosiddetta peste di Giustiniano aveva decimato la popolazione delle città, mentre fin dalla tarda antichità continuava il processo di spopolamento con abbandono delle città e dei villaggi nelle campagne in favore di villae difese militarmente dove i contadini si assoggettavano a un regime di semi-libertà in cambio di protezione. Le ragioni di questo fenomeno di ampia portata sono molteplici e recentemente sono state chiarite anche grazie a studi climatici: un abbassamento della temperatura terrestre di un paio di gradi rese gelati i pascoli delle zone dell'Asia del nord innescando un processo a catena di popolazioni semi-nomadi che si spostarono verso sud, in particolare verso oriente (l'Impero cinese costruì proprio per far fronte a tali migrazioni la Grande Muraglia) e occidente. Nella zona orientale dell'immensa pianura al di sopra del mar Nero un principe variago, Rurik, verso la fine del IX secolo riuscì a pacificare le popolazioni slave e finni, fondando la "nuova città" Novgorod, il cui nome rivela l'influenza slava. Con Boemondo, figlio di Roberto il Guiscardo, i normanni conquistarono anche la ricca città di Antiochia nel corso della prima crociata, creando una sorta di "diaspora" normanna che originò un variegato "impero" che andava dall'Inghilterra alla Terrasanta, privo di una qualsiasi unità familiare o istituzionale, ma figlio della medesima spinta espansiva dell'intraprendente popolo scandinavo. Organizzò le circoscrizioni locali (shires) con funzionari regi (sheriffs) e creò un catasto, il Domesday Book, con il quale censì tutte le strutture fondiarie del regno. Sconfitti questi ultimi grazie all'aiuto dei cavalieri nomadi turco-mongolici degli Avari, si scontrarono anche con essi a causa della pressione delle tribù slave, che costrinsero i Longobardi ad entrare in Italia, appena devastata dalla sanguinosa guerra gotica e quindi meno pronta ad una difesa a oltranza. Nel 631 Grimoaldo, figlio di Pipino di Landen, riprese la carica di Maestro di Palazzo; credendo i tempi maturi per un colpo di mano, intendeva assicurare il trono a suo figlio Childeberto. Il più famoso di questi monaci fu Agostino, che organizzò le diocesi tra Angli e Juti diventandone primate e insediandosi a Canterbury. [64], Alla morte di Carlo Martello (741) la Francia era priva di re (Teodorico IV era morto nel 737 senza eredi), ma non di maggiordomi, coi figli di Carlo Pipino il Breve e Carlomanno più forti che mai. A questo punto Knut iniziò una politica più prudente, vista la difficile gestione di un territorio tanto vasto, ottenendo l'omaggio vassallatico dai re di Scozia e Irlanda e sposando la vedova di Etelredo II, la normanna Emma. Con la conquista del litorale del mediterraneo sud-orientale gli Arabi ottennero la capacità di creare presto una flotta con ottimi marinai. Giuridicamente una qualsiasi legittimazione temporale sarebbe dovuta pervenire dall'imperatore bizantino, ma Carlo e il papa agirono nel solco dell'unzione di Pipino il Breve, legittimati dalla pretesa continuità rispetto all'Impero romano rivendicata dal papa e dalla crisi dell'Impero bizantino dilaniato dalle lotte interne e dall'eresia iconoclasta. La benevolenza del papato e l'energia dei nuovi sovrani cancellarono presto dalla memoria collettiva qualsiasi ricordo di usurpazione. La grande offensiva araba che investì il Mezzogiorno d'Italia nel corso dell'VIII e del IX secolo ebbe come protagonista la dinastia degli emiri aghlabidi, consolidatasi a partire dall'800 in quel periodo in quella regione che gli Arabi chiamavano Ifrīqiya e che era costituita in pratica dalla Tunisia, da parte dell'Algeria occidentale e piccole parti della Cirenaica. Alla fine del X secolo esisteva una frontiera tra cristiani e musulmani verso il fiume Duero, che era abbastanza fluida.
Scritti Di San Francesco, Miniere Di Dossena Storia, Esercizi Inglese B1 Online Gratis, Ten Hag Juventus, Numero Comune Livorno, Contrario Di Mangiare, Film Tom Sawyer, Chasing The Sun Springboks, Quando Quando Accordi Skitarrate, Meteo Alto Adige,